Suggestioni Afro sono presenti da tempo nelle collezioni dei designer italiani. La relazione tra moda italiana e continente africano è però andata trasformandosi nel tempo: accanto alle creazioni di designer che hanno trovato ispirazione nelle culture e nell'arte provenienti dall'Africa, stanno emergendo nuovi e giovani brand di moda le cui creazioni sono connotate in modo esclusivo da radici africane. Nel 2020, una sinergia tra il collettivo We Are Made in Italy (WAMI) e Camera della Moda ha portato cinque designer Afrodiscendenti sulle passerelle della Settimana della Moda di Milano, lanciando un segnale nella direzione di voler scardinare l’idea che "italiano" e "Made in Italy" corrispondano a un'identità esclusivamente bianca e promuovendo la presenza di creativi BIPOC (black, indigenous, and people of color) nel settore. La moda in Italia, però, è un mondo complesso che nasce lontano dai riflettori, è radicata nei distretti e nelle reti di prossimità, sostiene gli individui attraverso esperienze di autoimpiego e microimprenditorialità e dà vita a laboratori sociali che incoraggiano la guarigione e l'apprendimento attraverso la creazione di bellezza.
Nel 2016, ModaCult ha organizzato una prima conferenza dal titolo "AfroCult: moda e culture Africane in Italia" dalla cui esperienza è scaturita, nell’estate del 2019, la Summer School “Fashion, Food & Arts: Imprese Creative tra Italia e Africa.”
Il tema è stato inoltre oggetto di una ricerca di dottorato finanziata con borsa MIUR condotta tra il 2020 e il 2023. Questa ha portato a una mappatura di realtà di moda Afro sul territorio italiano e alla raccolta di oltre 30 interviste biografiche ad esponenti del settore. I primi risultati mostrano segni di un passaggio a nuovi immaginari culturali che hanno il potenziale per diventare porte di inclusione sociale.