La nozione di “persona”, nella sua millenaria storia, ha conosciuto molteplici declinazioni concettuali che ne hanno, via via, messo in luce diversi aspetti, rafforzandone il significato analogo. Tutto ciò ha contribuito, da una parte, all’estensione dell’uso del termine “persona”, presente nei linguaggi teologici, antropologici, sociali, politici, giuridici, culturali e, ora, anche tecnologici; dall’altra, questa situazione, ha reso sempre più urgente una riflessione filosofica capace di discernere il valore e la portata di queste linee di pensiero, al fine di valorizzarne la portata teorica ma, anche, di definirne i confini. In particolare, sul versante antropologico, la nozione di persona è diventata catalizzatrice delle profonde trasformazioni e dei radicali ripensamenti determinati dallo sviluppo delle scienze empiriche e dai progetti tecnologici nel campo della genetica e delle nuove discipline informatiche, accentuando prospettive funzionalistiche che tendono ad aprire prospettive trans- e post-umanistiche che sembrano ignorare la questione della “verità” della condizione umana.
Dentro questo scenario, il Centro, prendendo le mosse dalla cattedra di Filosofia della persona, istituita nella Facoltà di Scienze della Formazione nell’anno accademico 2004-2005 e dal lascito filosofico del prof. Adriano Bausola, si propone di raccogliere la lunga e articolata tradizione filosofica che si è sviluppata nell’Università Cattolica nei suoi cento anni di storia per aprire spazi di riflessioni, di analisi e di confronto con tutti gli studiosi che si riconoscono nell’esigenza di tornare a pensare gli elementi costitutivi della persona e, soprattutto, della condizione umana.
Il Centro, dedicato a Adriano Bausola, si colloca nel contesto della prospettiva metafisica della Trascendenza e si ispira, metodologicamente, a quel rigore critico che appartiene alla disciplina filosofica e alla sua originaria e costitutiva ricerca della verità, perseguita nel rispetto delle specificità epistemologiche e nel continuo confronto con le prospettive teoriche che condividono questa spregiudicata – cioè priva di pregiudizi – ricerca.
Il Centro, quindi, per utilizzare il titolo di due famosi testi, di Max Scheler e di Romano Guardini, si propone, perciò di comprendere sia la collocazione dell’uomo nel cosmo sia il complesso rapporto tra mondo e persona.
Per attuare questo progetto, il Centro intende procedere attraverso la costituzione di specifiche unità di ricerca in grado di fungere da catalizzatore delle ricerche presenti in UC e di dare il via a un progressivo coinvolgimento dei ricercatori che, a livello nazionale e internazionale, a partire dalle loro prospettive, condividano il progetto di un “pensare insieme” capace di ridare senso ad un’impresa filosofica preoccupata di rispondere alle questioni emergenti nel tempo presente, facendosi interprete della sua stessa storia, in dialogo con le discipline che della persona si fanno interpreti.