Università Cattolica del Sacro Cuore

Gli italiani non guardano più la TV? Intervista a Massimo Scaglioni sulla TV post-pandemica

 12 novembre 2021

 

Rispetto allo stesso periodo nello scorso anno, per il mese di ottobre 2021 i dati di ascolto hanno registrato una flessione importante nella fascia 20.30-22.30, lo spazio tradizionalmente dedicato all'intrattenimento televisivo, facendo parlare di 'fuga' degli italiani dal prime time. Ma cosa succede alla televisione? E fino a che punto l’intrattenimento tradizionale ha perso il suo appeal? A dare una spiegazione più ampia alla questione è il direttore del Ce.R.T.A., Massimo Scaglioni, intervistato da Donatella Polito per il quotidiano online TODAY.

I dati vanno spiegati, e l’interpretazione cambia se vengono contestualizzati nell’attualità del periodo della pandemia di Covid-19, un fenomeno che ha profondamente mutato il rapporto degli italiani con la televisione, segnato dall’urgenza di essere informati e di informare in tempo reale. Parallelamente all'avvento e all'affermazione delle piattaforme streaming, con l'aumentata diffusione della smart TV e della TV connessa si è aperto uno scenario profondamente diverso rispetto al tradizionale consumo di televisione lineare, uno scenario in cui la TV generalista  continua a conservare una posizione di centralità.

In un contesto che appare sempre più 'ibrido' tra lineare e non lineare, i contenuti restano cruciali e la sfida che si apre per gli editori televisivi è quella di saper bene interpretare questo periodo di cambiamento e di essere in grado di innovare nei prodotti, nei linguaggi e nelle modalità distributive.

 

Qui il testo completo dell'intervista.