Università Cattolica del Sacro Cuore

Frattali Arianna (a cura di), Metastasio, Didone abbandonata

Didone

Libri

“Canone”, “Europa”. Se evochiamo due nozioni così complesse nella denominazione di questa collana editoriale non è per attaccarci a due realtà fisse e acquisite, ma è per guardare a due obiettivi aperti.

Per canone intendiamo quel che è minimamente essenziale per conoscere la cultura teatrale e la vocazione drammatica europea.

Esso accoglie testi in cui i paesi europei hanno espresso pensieri, significati, valori, tecniche, parole che ne hanno manifestato lo spirito e che sono stati reciprocamente accolti costituendo un tessuto connettivo o comunemente riconoscibile come tale.

Non una serie di norme e modelli, ma una lista di testi che sono stati nel tempo costitutivi di una cultura che ha più o meno, in continuità o intermittenza, pur fra contrasti e lotte, pensato a un orizzonte comune.

Canone è qui una tradizione viva, un criterio didattico orientativo, mobile e relativo, soggetto a un continuo processo di convalida. È un patrimonio necessario su cui esercitare le scelte di una memoria selettiva, per progettarsi attivamente. È un viaggio. Un patrimonio del nostro passato intimamente e dinamicamente legato al nostro avvenire.

Mettersi nella prospettiva del canone significa per noi cercare ciò che guarda oltre ai provincialismi dei tempi e dei luoghi.

Con questa serie di libri assumiamo dunque il termine di canone teatrale europeo senza troppe pretese definitorie.

Si selezionano e si analizzano testi che nelle varie epoche storiche dei paesi europei hanno svolto funzioni di snodo o sono stati picchi di tendenze, contemporaneamente nell’area della letteratura drammatica e dell’universo visibile e orale del teatro, per gli aspetti ideologici e per gli aspetti tecnico-formali e che sono diventati canonici, secondo le varie procedure che gli studiosi del problema hanno ampiamente evidenziato.

Storia delle idee e storia delle forme.

Si tratta di aiutarci a prendere coscienza di ciò che ha unito o può unire l’Europa, di ciò che può essere lasciato cadere o essere scambiato con le altre culture nel momento in cui tutti ci affacciamo sul mondo globale e ci disponiamo responsabilmente a costruirlo.

Il teatro è uno dei mezzi di più immediato e forte impatto in questo senso, esso è strutturalmente adatto alla “koinonia” cui, nonostante tanti segni contrari, utopisticamente tanti di noi credono.

Il teatro è un grande strumento per conoscersi, entrare in sinergia, integrarsi salvando identità e differenze, trovare terreni comuni sulla base di emozioni forti e condivise, di incontri gratuiti e pacifici.

 

Anna Barsotti e Annamaria Cascetta

Premessa ai volumi del Canone Teatrale Europeo

 

Autore: Frattali Arianna

Collana: Canone Teatrale Europeo

Anno: 2014