Università Cattolica del Sacro Cuore

Fazio Mara, Regie teatrali. Dalle origini a Brecht.

Libri

Mara Fazio, Regie teatrali. Dalle origini a Brecht, Bari, Laterza, 2006

 

All’interno del crescente interesse maturato in Italia per la questione della nascita della regia teatrale e della sua evoluzione, il volume si pone soprattutto come valido strumento didattico. Come tiene a precisare la stessa autrice nella Premessa, esso nasce dal confronto diretto con gli studenti dei corsi di Storia della regia teatrale alla Facoltà di Lettere dell’Università «La Sapienza» di Roma. È infatti sulla base delle principali domande sollevate dagli alunni nelle ore di lezione che Mara Fazio ha articolato e sviluppato il suo percorso, e sono due in particolare gli interrogativi cui cerca di dare risposta in queste pagine.
Il primo è relativo alla questione della messa in scena nei secoli precedenti il Novecento, ovvero prima che nascesse e si consolidasse la pratica della regia. Nel primo capitolo viene mostrato come nel corso del Sei-Settecento il lavoro di coordinamento dello spettacolo si sia progressivamente specificato e qualificato, fino all’avvento del cosiddetto Ur-Regisseur. Il protoregista, infatti, incaricandosi di ogni dettaglio della scena, dal modo di recitare ai costumi, non solo ha conferito più unità e organicità allo spettacolo, ma vi ha anche impresso un’impronta personale e uno stile, incominciando così a fare del suo compito una vera e propria arte.
La seconda e fondamentale domanda cui vuole rispondere la Fazio è quella in merito a come i registi abbiano saputo tradurre in pratica, sulla scena, le loro idee. I nove capitoli successivi al primo sono «ritratti efficaci» di nove grandi registi: il duca di Meiningen, Antoine, Stanislavskij, Appia, Craig, Reinhardt, Mejerchol’d, Piscator e Brecht. In essi l’autrice evita di «enunciare» teorie registiche, ma cerca di «mostrare» le loro realizzazioni sulla scena attraverso la ricostruzione di almeno uno spettacolo fondamentale di ogni regista. Un esempio su tutti: quello di Craig, di cui non vengono citati tanto gli scritti teorici per cui è maggiormente conosciuto, ma le note di regia per Didone e Enea, ovvero lunghi elenchi di accessori, movimenti, posizioni, appunti con cui il regista ha tradotto per la prima volta sulla scena le sue idee innovative.
Va infine sottolineato il pregio di un percorso in cui l’autrice non ha semplicemente giustapposto i diversi «quadri registici», ma è riuscita a mostrare, insieme alle specificità e alle differenze, anche i fattori di continuità tra i lavori di questi grandi artisti.

Laura Aimo

Autore: Fazio Mara

Anno: 2006