Aborto ricorrente e stili di vita
Bisogna fare differenza tra aborto precoce, prima della decima settimana, e aborto tardivo dopo le prime dieci settimane. La frequenza di aborto precoce è elevata. Dal 12% al 15% delle gravidanze si interrompe con un aborto precoce, quindi, quasi una gravidanza su sette. La causa principale è un’alterazione del cariotipo dell’embrione, che avviene durante il concepimento. Si parla di “aborto ricorrente” quando se ne verificano almeno due di seguito. Potrebbe essere che la causa del primo aborto si verifichi - per coincidenza - anche nel secondo caso. La frequenza dell’aborto ricorrente è del 2%. Fortunatamente è un evento più raro dell’aborto spontaneo.
Tra le cause dell’aborto ricorrente ci potrebbero essere patologie endocrine (ad esempio, ipotiroidismo, ipertiroidismo), trombofilia e scompensi metabolici. Ci sono due forme di trombofilia: le forme congenite, che sembrano meno importanti in questo contesto, e quelle acquisite, tra cui la sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi. Si tratta di una patologia autoimmune, che si associa al 90% del rischio di aborto. Pertanto, vanno accuratamente ricercate queste patologie. Devono essere monitorate, in particolare, le donne che soffrono di diabete: l’iperglicemia è, infatti, un fattore che può ostacolare la prosecuzione della gravidanza. Donne obese e con policistosi ovarica hanno un rischio elevato di aborto ricorrente.
Si è visto che gli Indigeni hanno più problemi a portare avanti la gravidanza, anche se non si sa se ciò dipenda principalmente dall’etnia o dallo stress correlato a questo tipo di situazioni.
Una cosa importante: si rischia di medicalizzare eccessivamente questa condizione, Voglio ricordare che ulteriori e approfondite indagini vanno effettuate se si verificano almeno due aborti spontanei consecutivi. Si fanno, infatti, tanti esami inutili che possono portare a terapie inappropriate.
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