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Che cos'è la promozione della salute?

La Carta di Ottawa ha definito la promozione della salute come “il processo che consente alle persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere in grado di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di modificare l'ambiente circostante o di affrontarli”.

Protagonista della promozione della salute è - quindi - la persona, e non le istituzioni, che devono mettere la persona nella condizione di poter e saper scegliere, garantendo allo stesso tempo condizioni di benessere fisico, psichico e relazionale. La promozione della salute deve abbracciare i bisogni di ogni persona e cercare di eliminare le differenze e le condizioni di iniquità, il che richiede senso di giustizia, pianificazione e azione educativa.

Quanto recita la Carta di Ottawa è applicabile anche all’ambito della salute procreativa e preconcezionale, alla cui promozione può contribuire anche un attento e capillare processo di Preconception Health Care Literacy. D’altra parte, sono numerosi gli studi che mettono in evidenza come proprio la scarsa conoscenza da parte di donne e uomini sugli stili di vita salutari e sui comportamenti a rischio siano responsabili di condizioni di infertilità o possano influenzare gli esiti di una gravidanza e le condizioni di salute del nato.

È quanto emerge, per fare un esempio, da un’indagine conoscitiva effettuata dal nostro team di ricerca su donne in età compresa tra 18 e 25 anni in Italia (Zaçe D, LA Gatta E, Orfino A, Viteritti AM, DI Pietro ML. Knowledge, attitudes, and health status of childbearing age young women regarding preconception health - an Italian survey. J Prev Med Hyg. 2022 Jul 31; 63(2): E270-E281. doi: 10.15167/2421-4248/jpmh2022.63.2.2571).

Su 340 donne intervistate, il 43,5% non conosceva gli effetti dell'acido folico nella prevenzione delle malformazioni del tubo neurale (anencefalia; spina bifida; encefalocele) nel feto; il 40,9% non conosce le ricadute sulla salute preconcezionale di un BMI (Body Mass Index) alto; il 50,9% non conosce azione teratogeni e il 67,1% non conosce effetto interferenti endocrini.

È però sufficiente informare? Certamente no. Se l’obiettivo da raggiugere è aumentare il controllo della propria salute, identificare e realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, cambiare l’ambiente circostante e farvi fronte, l’informazione da sola non basta. Ci si deve, infatti, avvalere di interventi educativi allo scopo di aiutare ciascuno ad acquisire consapevolezza del proprio agire, strumenti critici, criteri di valutazione, motivazioni e ad agire operando una sintesi tra libertà e responsabilità.

Il Centro Ricerca e Studi sulla Salute Procreativa mette a disposizione strumenti utili per la formazione delle nuove generazioni (Web-serie; Podcast) e organizza Convegni, Seminari e Webinar su temi inerenti alla sua mission.

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