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La generazione della vita

S.E. Mons. Claudio Giuliodori

La generazione della vita

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Parlando della sessualità e del suo valore, non possiamo prescindere da ciò che è intimamente connesso ad essa. Il suo significato ultimo e più espressivo è la generazione della vita. La generazione è l’esito di un cammino reciproco d’Amore e anche di condivisione del patrimonio genetico, da un punto di vista prettamente biologico. L’Amore ha una valenza di fecondità: mettere insieme la propria ricchezza per dare luce ad una nuova vita.

Bisogna comprendere - però - l’attuale percezione della sessualità, in quanto la società ha fatto della ricerca del piacere l’elemento predominante, perdendo di vista l’aspetto più umano e di dono. L’approccio alla sessualità oggi è caratterizzato sempre di più dallo spostamento o rifiuto dell’aspetto procreativo, mentre l’Amore si corona e si compie proprio in quest’unione che porta alla generazione della vita.

Le condizioni sociali, spesso, non aiutano, perché non consentono di accogliere una nuova vita. Vediamo come le stesse politiche sociali, i ritmi di vita, le organizzazioni del lavoro fanno sì che le coppie arrivino a immaginare la generazione di una nuova vita in età abbastanza avanzata, quando la fertilità diminuisce. Diventa, quindi, sempre più difficile dare seguito a un desiderio così grande e bello. C’è una società sempre più tecnologica e un approccio sempre più medicalizzato e personalizzato, che porta anche all’implemento di tutta la sfera delle tecniche per la fecondazione cosiddetta “medicalmente assistita”.

Tutto questo rende molto complessa la visione della procreazione umana con il rischio di perdere proprio l’elemento qualificante, che è l’umano: Vi è, spesso, un approccio tecnocratico che si abbina con l’idea di selezione della vita nascente, con la scelta di determinate caratteristiche. Ciò porta ad accogliere la vita più come un prodotto che come frutto del dono d’Amore reciproco. Credo che questa sia la più grande sfida per la nostra società, che ci inserisce nella crisi demografica. Dobbiamo ripensare in modo più coerente con l’Antropologia sia la sessualità sia l’uso della tecnologia. Un approccio etico potrebbe costituire, oggi, la risposta più appropriata alle riflessioni legate alla procreazione umana. 

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