La sicurezza alimentare in gravidanza
Il tema della sicurezza alimentare in gravidanza assume dei connotati particolari in considerazione del fatto che alcuni microrganismi patogeni assunti dalla mamma per via alimentare possono attraversare la barriera placentare e provocare potenziali danni gravi all’embrione o al feto. Stiamo parlando di microrganismi quali: Toxoplasma Gondii, che è un protozoo eliminato in forma cistica non solo dal gatto ritenuto impropriamente l’unico colpevole, ma anche da altri animali nell’ambiente e, quindi, in grado di contaminare le verdure, che, se non correttamente lavate, possono diventare veicolo. Un altro organismo molto temibile in gravidanza è la Listeria Monocytogenes, molto meno frequente, ma che può provocare gravi danni a livello dell’embrione e del feto, quali infezioni sistemiche, meningiti e rischio di abortività, di parto prematuro e mortalità prenatale.
Le parole chiave per prevenire questi rischi sono 4: 1. LAVARE le mani quando si preparano i cibi e si passa alla loro cottura e le superfici; 2. CUOCERE, soprattutto le carni e il pesce; 3. SEPARARE E COPRIRE gli alimenti crudi da quelli cotti per evitare contaminazione crociata; 4. RAFFREDDARE gli alimenti dopo la cottura, se devono esser conservati, quindi, riporli in frigo e non a temperatura ambiente.
Quali alimenti evitare in gravidanza, a prescindere dalla personale copertura anticorpale? Pesce crudo, carni crude o poco cotte, salumi non stagionati sufficientemente, formaggi freschi fatti con latte non pastorizzato o pastorizzato a bassa temperatura (es. gorgonzola e brie) e le insalate già pronte. Sono da prediligere, quindi, alimenti freschi e possibilmente ben cotti.
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