La Salute preconcezionale
Perché parlare di salute preconcezionale e di promozione della salute preconcezionale? Promuovere la salute preconcezionale e, quindi, intervenire prima del concepimento consente di raggiungere alcuni obiettivi importanti tra cui: mettere la coppia nelle condizioni ottimali per un concepimento; migliorare l’esito della gravidanza; facilitare il recupero della donna dopo la gravidanza.
Per parlare di salute preconcezionale, è necessario – innanzitutto – cosa si intende per “periodo preconcezionale”. Abbiamo 4 definizioni di periodo preconcezionale: la definizione tradizionale; la definizione che muove da una visione biologica; la definizione che parte dalla prospettiva individuale e, infine, la definizione che muove da una prospettiva di sanità pubblica.
Secondo la definizione tradizionale, il periodo preconcezionale è considerato il periodo che comprende i 3 mesi che precedono un eventuale concepimento. Questa definizione presenta un limite, ovvero la difficoltà di stabilire qual è il periodo preconcezionale dal momento che può essere definito solo dopo che il concepimento è avvenuto. Questo può creare problemi per attuare tutti gli interventi che sono necessari per migliorare la condizione della salute della donna, che si sta preparando per una gravidanza. La seconda definizione indica come periodo preconcezionale il periodo che comprende il concepimento e le prime fasi di sviluppo embrionale, ovvero quei momenti dell’inizio della vita che sono maggiormente esposti all’azione di fattori ambientali ed effetti negativi di alcuni stili di vita, come il fumo in gravidanza. Anche in questo caso abbiamo tempi limitati per attuare quegli interventi che richiedono tempi più lunghi, come ad esempio consentire alla donna di arrivare alla gravidanza con peso equilibrato, lavorando sul suo indice di massa corporea (BMI). Una terza definizione parte da una prospettiva individuale: si considera il periodo preconcezionale a partire dal momento in cui la coppia decide di concepire. Anche in questo caso, se non vi sono particolari problematiche di fertilità nella coppia, il concepimento avviene in circa un mese e non vi sarebbe il tempo sufficiente per interventi atti a riequilibrare la salute della donna. Vi è, infine, la quarta prospettiva, che è quella della sanità pubblica: bisogna iniziare già in adolescenza a costruire la salute preconcezionale. Essa è, infatti, il risultato di tanti elementi che concorrono a definirla: nutrizione adeguata; mantenimento del peso corporeo; corretti stili di vita; gestione adeguata dei farmaci; prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse; stato vaccinale; equilibrio ormonale della donna e dell’uomo. Bisogna fare attenzione anche all’uso dei cellulari e alle radiofrequenze a cui siamo esposti, che possono inficiare sulla fertilità, in particolare nell’uomo.
Leggi anche
-
Climate change e natalitàCambiamento climatico e fertilità; un argomento generale per un problema particolare che è ancora poco studiato e poco indagato. Tutti quanti ci stiamo rendendo conto di quanto il cambiamento climatico impatti sulle nostre vite e di quanto sia necessario arginarlo, ma pochi hanno svolto un’analisi di correlazione tra questo fenomeno e la capacità di procreare. Ne parliamo con il Prof. Walter Ricciardi.
-
Welfare e natalitàIl Welfare State, sviluppatosi dall’Ottocento per mitigare rischi sociali come disoccupazione e malattia, ha contribuito significativamente all'allungamento della vita media e al cambiamento del ruolo delle donne nella società. Questo cambiamento ha influenzato la visione tradizionale della famiglia e ha reso più complesso per le donne conciliare lavoro e famiglia, incidendo anche sui tassi di natalità storici. Il Prof. Gilberto Turati ci spiega la situazione attuale e le dinamiche ad essa sottese.
-
La prevenzione andrologicaQuando si parla di prevenzione andrologica, si entra - probabilmente - in un campo ignoto per molti. Al contrario di quanto accade per il corrispettivo femminile. Infatti, l’età media di prima visita ginecologica è 15i anni, a differenza di quanto accade nel maschio dove spesso il primo controllo specialistico andrologico arriva in età molto più avanzata, alla comparsa di sintomi clinici o in occasione della ricerca di gravidanza. Perché è importante la prevenzione in ambito andrologico? È quanto ci spiega il Dottor Carmine Bruno.