Assunzione farmaci ed esposizione alle radiazioni per la salute preconcezionale
La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli ha attivato nel 1988 il servizio medico gratuito "Il Telefono Rosso", pensato per supportare le donne in gravidanza e le neomamme. Creato in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore e la Regione Lazio, questo servizio ha lo scopo di offrire consulenza alle future mamme che, soprattutto nelle prime fasi della gravidanza, sono preoccupate per eventuali effetti dannosi causati dall'assunzione di farmaci o dall'esposizione a radiazioni durante esami diagnostici che sono, magari, stati effettuati prima di aver scoperto di essere incinta. Queste preoccupazioni possono portare a comportamenti dettati dalla paura, come la decisione di interrompere la gravidanza, anche se i rischi reali sono generalmente molto limitati.
Purtroppo, tutte le gravidanze presentano un rischio naturale di difetti congeniti, diagnosticabili alla nascita o nel primo anno di vita, pari al 5%. Questo rischio può essere aumentato da agenti teratogeni fisici (radiazioni), chimici (farmaci), biologici (virus). Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, si definisce “teratogeno” un composto, una sostanza o una condizione in grado di indurre alterazioni del normale sviluppo del feto durante la gravidanza e di provocare aborto spontaneo oppure malformazioni congenite, o dopo la nascita, che determinano un danno permanente alla salute. La scienza che studia i difetti congeniti e il contributo ambientale alle anomalie è la teratologia. Gli effetti di un teratogeno possono includere aborti spontanei, anomalie morfologiche e disfunzioni degli organi. Per identificare il rischio associato a una determinata esposizione, gli Operatori del servizio "Il Telefono Rosso" consultano database internazionali e altre fonti aggiornate. È importante sottolineare che solo il 14% dei casi esaminati dal servizio ha messo in luce un reale rischio per la salute del feto: fortunatamente la maggior parte dei farmaci e delle radiazioni a cui si è esposte non comporta un pericolo significativo. Bisogna considerare che i farmaci pericolosi per la gravidanza sono pochi e ben identificati e alcuni di questi possono essere utilizzati anche in periodi peri-concezionale. Per quanto riguarda le radiazioni diagnostiche sono sempre somministrate a dosaggi così bassi da non raggiungere mai livelli di allarme noti. Infatti, la dose soglia sospettata per produrre difetti congeniti è superiore alle dosi utilizzate negli esami diagnostici.
Nella maggior parte dei casi, pari al 95% delle consulenze totali, è possibile rassicurare queste donne, in quanto i rischi che si corrono dopo tali eventi possono essere ben identificati e quantificati.
Esistono, invece, alcuni farmaci teratogeni (il 24% dei farmaci totali) per i quali è necessaria una somministrazione controllata, soprattutto per quelli assunti dalla donna per patologie croniche ( ad esempio, epilessia o patologie autoimmuni); per alcuni farmaci, come i retinoidi (usati per trattare l'acne cistica), è necessario rispettare un periodo di attesa prima del concepimento. Nel caso dell'isotretinoina, ad esempio, si consiglia di attendere almeno un mese prima di cercare una gravidanza per evitare rischi di malformazioni al sistema nervoso centrale, al cuore o all'orecchio del bambino.
Ogni anno, "Il Telefono Rosso" riceve circa duemila chiamate, dimostrando quanto sia fondamentale il servizio per le donne in gravidanza e le neomamme. Grazie alla sua rete di esperti e alla continua disponibilità di dati scientifici, il servizio svolge un ruolo cruciale nel rassicurare le donne sulle proprie preoccupazioni e nel garantire la possibilità di vivere la gravidanza con più serenità e consapevolezza.
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