Uso di droghe durante la gravidanza: rischi e pericoli per il neonato
Il tema dell’utilizzo e dell’abuso di sostanze e di alcune tipologie di farmaci durante la gravidanza è un tema di fondamentale importanza per quanto riguarda la salute procreativa, perché ci sono alcune potenziali conseguenze, anche gravi, sia sul feto sia sul neonato. Naturalmente bisogna distinguere, perché le sostanze di abuso sono varie.
Le conseguenze che queste sostanze, farmaci compresi in alcuni casi, possono esser distinte in vari tipi: prematurità o ritardo di crescita intrauterina; danni alla circolazione placentare e cordonale del feto, che può - in qualche caso - determinare sofferenza fetale; ci sono, poi, sostanze come le anfetamine che possono avere effetto negativo sullo sviluppo cerebrale. Non è sempre possibile determinare l’entità di questi problemi e il loro sviluppo a distanza di tempo.
Un ultimo capitolo riguarda l’esito neonatale. Si fa riferimento, ad esempio, alla sindrome da astinenza neonatale (Neonatal Abstinence Syndrome) che si presenta in figli di madri che hanno fatto uso di sostanze, quali oppiacei e derivati, che - come è noto - danno dipendenza. Questi neonati sviluppano sintomi di astinenza prettamente neurologici, che vanno dall’irritabilità al pianto inconsolabile fino a quadri clinici molto più gravi, che possono mettere a rischio la sua vita. Questa sindrome è relativamente facile da riconoscere per un neonatologo esperto, ma non è da sottovalutare. Richiede, infatti, il ricovero e il monitoraggio in terapia intensiva. È da notare che la sindrome è relativamente poco comune alle nostre latitudini (in Italia e in Europa), mentre è un problema molto più sentito in Asia e negli Stati Uniti, dove purtroppo l’utilizzo di queste sostanze durante la gravidanza è molto diffuso al punto che esiste un discreto filone di ricerca per trovare farmaci per aiutale il bambino affetto da questa sindrome. Ovviamente è un fenomeno che vorremmo evitare a monte, per avere una buona salute procreativa.
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