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HPV e salute riproduttiva maschile

Carmine Bruno

HPV e salute riproduttiva maschile

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Il Papilloma virus (HPV= Human Papilloma Virus) è un virus a DNA. Rappresenta la principale causa di patologia infettiva del sistema genitale sia maschile sia femminile. La trasmissione di tale virus avviene per via sessuale, attraverso il contatto con cute o mucose. Ad oggi, sono stati identificati più di cento ceppi di HPV, la maggior parte dei quali causa infezioni transienti, che si risolvono senza particolari conseguenze per il paziente. Tuttavia, alcuni di questi ceppi, definiti HPV ad alto rischio, provocano infezioni persistenti che possono promuovere la comparsa, nella donna, di carcinoma del collo dell’utero e, più in generale in ambo i sessi, di papillomi squamosi benigni e di altre neoplasie della regione anogenitale e del cavo orale.

Se da un lato è stata molto studiata la correlazione tra infezione da HPV e tumori del sistema genitale femminile, dall’altro sono crescenti le evidenze che individuano un ruolo di HPV sulla salute riproduttiva della coppia. Questo virus, infatti, esercitando un effetto flogistico può avere un impatto negativo anche sulla spermatogenesi, influenzando non solo la produzione degli spermatozoi, ma anche la loro motilità. Specificatamente, il Papilloma virus può legarsi alla testa dello spermatozoo espulso durante l’eiaculazione, impedendone il corretto movimento e ostacolando tutta una serie di reazioni biochimiche che rendono lo spermatozoo incapace sia di affrontare il lungo percorso fino all’oocita sia di interagire con essa. Oggi, la ricerca di HPV nel liquido seminale, nel solco balano-prepuziale e a livello uretrale rappresenta, per gli andrologi, un esame fondamentale nell'inquadramento diagnostico dell'infertilità maschile, soprattutto in casi in cui essa è apparentemente inspiegabile.

È importante sottolineare che, ad oggi, esiste un vaccino per il Papilloma virus capace di coprire i principali ceppi oncogeni. In particolare, la Regione Lazio offre gratuitamente a tutti i giovani, indistintamente dal sesso, a partire dagli undici anni di età, la possibilità di effettuare il vaccino per HPV a scopo profilattico e nei soggetti ad alto rischio di infezione. Al di là dell'offerta del proprio sistema sanitario regionale, il ricorso a tale vaccino è assolutamente raccomandato anche in caso di pregressa infezione. Effettuare questa vaccinazione, infatti, non solo protegge dall’infezione da parte di altri ceppi di Papilloma virus, ma, secondo alcune evidenze scientifiche, può favorire l'eliminazione di una pregressa o persistente infezione. È chiaro, quindi, l'invito per chiunque a sottoporsi a tale vaccinazione.

Alla luce di quanto è stato analizzato, è evidente la necessità di organizzare campagne di sensibilizzazione soprattutto per i più giovani, al fine di promuovere la loro adesione alla vaccinazione per HPV. Inoltre, proprio in quest’ottica, bisognerebbe incentivare i pazienti maschi a sottoporsi a periodici controlli andrologici sin dall’adolescenza, sia per acquisire gli strumenti conoscitivi per tutelare nel miglior modo possibile la propria salute riproduttiva e sessuale sia per identificare precocemente eventuali situazioni patologiche.

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