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Presentazione del Progetto AGROTERM (X Giornata Scientifica Realiter, Bucarest, 16 ottobre 2014) : "La terminologia dell’agroalimentare: dall’identificazione normativa dei prodotti alla diffusione al cittadino. Il progetto AGROTERM" presentazione
Principali pubblicazioni:
S. Gilardoni, I nomi dei vini, tra territorio e impresa, 2019 [online].
M. T. Zanola, La terminologia agroalimentare: normatività e comunicazione plurilingue, in R. Bombi (ed.), Italiani nel mondo. Una Expo permanente della lingua e della cucina italiana, Forum, Udine, 2015, pp. 145-152. documento
Progetto terminologico Green Deal (direzione prof.sse Anna Serpente e Maria Teresa Zanola) con il coinvolgimento degli studenti del corso di Terminologie e traduzione specialistica per l'aggiornamento della banca dati IATE, in collaborazione con l'unità TermCoord (Terminology Coordination Unit), European Parliament.
Il progetto ha lo scopo di sviluppare l’analisi della terminologia della pelle e del cuoio attraverso la storia della documentazione sulla concia in area nazionale e internazionale. La dimensione linguistica funge da memoria storica di antiche sapienzialità artigiane, registra l’evoluzione del mestiere stesso, e costituisce un interessante percorso di storytelling che riconsidera l’importanza dell’illustre tradizione conciaria. Il progetto si svolge grazie all’iniziativa e al sostegno dell’UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria).
Le parole di un mestiere sono il patrimonio e la ricchezza linguistica e culturale di tutti; come in un’esposizione, come in una fiera, la loro “galleria” espressiva narra gli strumenti di queste attività a chi è proprietario di quell’arte e di quel mestiere, a chi la commercializza e a chi la divulga, così come a chi ne acquista i prodotti.
Lo studio sviluppato dall’OTPL, intrapreso dalla Prof.ssa Maria Teresa Zanola in collaborazione con il Direttore generale dell’UNIC Fulvia Bacchi, ha analizzato la terminologia dell’arte della concia e le parole del mestiere nei distretti italiani.
In particolare, le interviste condotte nell’area toscana fra Ponte a Egola, Santa Croce e San Miniato, hanno consentito di riproporre la storia del mestiere stesso, di quell’arte, con continuità storica di sviluppo, attraverso una narrazione di storie di una passione, quella per l’arte della concia.
La pièce tratta da questi testi, trasformata da Maria Teresa Zanola, è stata presentata dal maestro Giancarlo Giannini nel corso di due eventi molto significativi, l’anteprima Linea Pelle a Milano il 18 gennaio 2016 e l’evento Le parole di un’arte presso il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio di Firenze l’11 maggio 2016. Le parole di quest’arte sono l’insieme della sua storia, delle sue necessità, dei protagonisti, dei processi, dei prodotti e degli strumenti per compierlo.
Raccogliere, raccontare questi termini porta a:
appassionare all’arte della concia, illustrandone la grande ricchezza terminologica nei luoghi italiani della sua produzione e tradizione;
mettere in luce quel sottile confine in cui l’ars plasma l’artigiano che diviene artista, ingegno creativo di nuove soluzioni;
cogliere lo spirito della grande tradizione manifatturiera italiana, ove le ragioni della sua profonda marca identitaria si fondono col sapere del mestiere e con la cultura della sua terra, in un ineludibile nesso.
“La Conceria” :
Le Parole di un’Arte, evento UNIC a Firenze con Giancarlo Giannini (10/05/2016)
Firenze, Giancarlo Giannini interpreta “Le parole di un’arte” nel Salone dei Cinquecento (12/05/2016)
“La Repubblica”
Le parole dei conciatori lette da Giancarlo Giannini (10/05/2016)
“Il Quotidiano.net”
Giancarlo Giannini racconta l'arte del conciatore (11/05/2016)
ANTEPRIMA by Lineapelle - Le parole di un'arte, "Pelle e cuoio", un fascino italiano (21/01/2016). In occasione di ANTEPRIMA by Lineapelle, un evento imperdibile che ha sottolineato l'importanza e il valore di un settore come quello conciario. video
Lineapelle - L'arte della pelle video
Diffusa nell'uso comune con il senso improprio di similpelle, ecopelle è stata normalizzata in UNI 11427:2011: la pelle ecologica è definita nelle sue varie accezioni (ecopelle, ecocuoio, pelle a ridotto impatto ambientale, eco-leather e similari) come pelle conciata secondo le migliori pratiche di impatto ambientale, fissate da norme tecniche settoriali e volontarie.
La voce ecopelle è stata inserita nel "Lessico del XXI secolo" Treccani.
Lessico del XXI Secolo (2012)
di Giovanni Adamo
ecopèlle s. f. - Denominazione coniata nei primi anni Novanta del 20° sec. per designare un materiale artificiale di aspetto simile alla pelle, prodotto con polimeri sintetici derivati dal petrolio (quindi non ecologico), spesso di importazione, e particolarmente utilizzato nella confezione di capi e accessori d'abbigliamento, nei tessuti d'arredo e nel settore calzaturiero e della valigeria, che ha progressivamente sostituito l'uso già affermato di similpelle e di vilpelle (sinonimo più comune del marchio registrato vinilpelle del 1961). Più propriamente, l'e. designa il pellame animale conciato mediante un processo di lavorazione rispettoso dell'equilibrio ambientale. Infatti, l'uso dei termini pelle, cuoio e pelliccia è riservato al pellame animale (l. 16 dicembre 1966, n. 1112), per lo più ottenuto come sottoprodotto della macellazione per l'industria alimentare. La norma UNI 11427:2011 ha inoltre stabilito i criteri della lavorazione conciaria a ridotto impatto ambientale, definendo la pelle ecologica nelle sue varie accezioni (ecopelle, ecocuoio, ecoleather e similari). In questo settore produttivo le industrie conciarie italiane sono ai primi posti nell'esportazione in ambito europeo e internazionale, così come è molto consistente l'esportazione di prodotti lavorati con l'impiego di pelle ecologica.