Progetti
Progetti in corso
La povertà è la mancanza di mezzi per soddisfare i bisogni primari, intesi come disponibilità di cibo, alloggio, abbigliamento, servizi essenziali per la vita comunitaria. Con riferimento alla disponibilità di cibo, si parla di food security a livello individuale, familiare, nazionale, regionale e globale, solo se tutte le persone hanno, in ogni momento della propria vita, accesso fisico ed economico a cibo sufficiente, sicuro e nutriente per soddisfare le proprie esigenze dietetiche e preferenze alimentari per una vita attiva e sana L’insicurezza alimentare (Food Insecurity) è, invece, un concetto ampio che va dalla preoccupazione per il cibo all'esperienza della sensazione di fame. In seguito alla crisi economica conseguente a pandemia da Covid-19, alla crescente inflazione e alle conseguenze del conflitto russo-ucraino, il numero di persone e delle famiglie in condizioni di povertà assoluta e relativa è aumentato in tutto il mondo, compresa l’Italia. A queste forme di povertà, si sono aggiunte le cosiddette “nuove povertà”, ovvero le condizioni in cui vive una persona o una famiglia, che - pur non facendo parte dei luoghi (culturali, geografici) tradizionali della povertà - non è più in grado di soddisfare non solo i propri bisogni materiali, ma anche i bisogni immateriali (psicologici; amicali; relazionali). Si tratta di condizioni di povertà spesso non note, invisibili. La povertà è, poi, uno dei fattori di rischio della Food Insecurity e di fame nascosta (hidden hunger).
La Food Insecurity è una problematica che non riguarda solamente le fasce di popolazione a basso reddito, bensì anche quelle a medio reddito. Dal momento che la crisi economica, originata dalla pandemia da Covid-19 e dalla crescente inflazione, ha colpito severamente anche quest’ultima fascia di popolazione, si vuole andare ad indagare l’accesso al cibo di bambini e adolescenti che vivono in famiglie in possibile condizione di povertà “nuova” e “invisibile”.
Obiettivo primario dello studio, che prevede il reclutamento di almeno 636 bambini e adolescenti di età 7-13 anni che vivono in zone urbane caratterizzate da un reddito pro capite medio, è indagare la prevalenza del loro accesso al cibo e stato di salute e come la crisi economica post-pandemica ed energetica abbia influito su di essi negli ultimi 12 mesi. Tra gli obiettivi secondari vi sono:
- Identificare possibili povertà nascoste.
- Raccogliere dati sulla disponibilità di beni primari (abitazione; istruzione; servizi per la salute) da parte della famiglia e del bambino negli ultimi 12 mesi (a partire dal mese precedente all’arruolamento nello studio).
- Studiare l’eventuale correlazione tra reddito familiare e accesso al cibo e ad altri beni primari (abitazione; istruzione; servizi per la salute) da parte della famiglia e del bambino.
- Studiare l’eventuale correlazione tra accesso al cibo e stato di salute dei bambini, quale riferito dai genitori.
A tale scopo sono state selezionate sette città di dimensione medio-grande (Ancona, Bari, Brescia, Cagliari, Catania, Roma, Verna). Sono state scelte, quali lughi di aggregazione dove poter raggiugere i genitori dei bambini della popolazione campione, le parrocchie.
L'insicurezza alimentare è un problema reale non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma anche nei Paesi industrializzati. Questa condizione è stata associata a diversi esiti negativi nella vita di una persona, in particolare nelle donne in gravidanza che sono considerate parte di popolazione vulnerabile.
Lo studio ha come obiettivo quello di esaminare se le donne in gravidanza e in condizione di insicurezza alimentare durante gli ultimi 12 mesi dall'arruolamento hanno un rischio più elevato di anomalie strutturali fetali rispetto alle donne in gravidanza in una situazione di sicurezza alimentare, e individuare i fattori predittivi socioeconomici di una situazione di insicurezza alimentare tra le donne in gravidanza. Dopo diagnosi di anomalia strutturale nel feto rilevata attraverso l'esame ecografico, la donna sarà invitata a partecipare allo studio. Nel caso di risposta positiva per anomalia strutturale fetale, le verrà chiesto di firmare il modulo di consenso informato e, solo allora, le verrà somministrato un questionario dedicato. Nello stesso giorno, nello stesso ospedale, ad un'altra donna della stessa età e dello stesso periodo gestazionale, che ha un esame ecografico negativo per anomalia strutturale fetale, le verrà chiesto di partecipare allo studio, che servirà da controllo. La possibilità di individuare i fattori predittivi socioeconomici potrebbe consentire lo screening delle donne a rischio, permettendo di intervenire in modo tempestivo per prevenire outcome negativi associati all’insicurezza alimentare nelle donne in gravidanza.
L’obiettivo del progetto è proporre nuove strategie di intervento attraverso la creazione di un network multidisciplinare, che valuti il rischio per la salute della donna e del bambino in presenza di diseguaglianze socioeconomiche, che influenzano l’accesso al cibo, ed identifichi e suggerisca alle istituzioni soluzioni efficaci e replicabili per un presente e un futuro sano e sostenibile.
Progetti conclusi
Anche se gli studenti universitari sono una popolazione ad alto rischio di insicurezza alimentare, la problematica ha ricevuto poca attenzione soprattutto nei Paesi europei con conseguente assenza o ritardi dell’attuazione di interventi di contrasto.
A partire dai risultati di studi precedenti condotti in altri Paesi, il Progetto Finescop – che ha come popolazione di studio studenti di college/università di 17 Università di 12 Paesi europei (Islanda, Norvegia, Finlandia, Irlanda, Olanda, Belgio, Germania, Polonia, Portogallo, Spagna, Italia, Turchia) – si pone i seguenti obiettivi dello studio sono:
(i) identificare e descrivere la prevalenza dell’insicurezza alimentare tra gli studenti di college e università europei durante la pandemia da COVID-19;
(ii) descrivere le possibili differenze demografiche, socioeconomiche, migratorie e di educazione che si associano a uno stato di insicurezza alimentare;
(iii) valutare le differenze nei risultati accademici, nello stato di salute e nello stile di vita in associazione allo stato di sicurezza alimentare;
(iv) esaminare le differenze emerse tra il periodo precedente alla pandemia e il periodo della pandemia da COVID-19 in termini di risultati accademici, salute, e stili di vita, in base alle caratteristiche demografiche, socioeconomiche, migratorie e di educazione e allo stato di sicurezza alimentare degli studenti di college e università europei che parteciperanno a questo progetto. Dai risultati ottenuti si potranno evincere indicazioni per mettere a punto politiche pubbliche dedicate.