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Uso di Cannabis: un rischio per la fertilità, la gravidanza e il nato

News | 18 marzo 2025

Uso di Cannabis: un rischio per la fertilità, la gravidanza e il nato

Secondo la “Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia” del 2024, nel 2023 il 550mila studenti italiani (22 %) tra i 15 e i 19 anni ha riferito di aver fatto uso di Cannabis almeno una volta nell’ultimo anno. Per circa 70mila studenti si è trattato di un consumo frequente (20 o più volte nel mese). Un consumo, che continua in età adulta e talora anche in gravidanza.

Accanto ai noti e pericolosi effetti sul cervello degli adolescenti con comparsa di difficoltà cognitive e deficit neuropsicologici anche non reversibili, il consumo di cannabis può impattare sulla fertilità maschile e femminile e, se consumata in gravidanza, sul feto. E, se nell’uomo le alterazioni indotte dalla cannabis riguardano i parametri spermatici (numero e concentrazione, anomalie morfologiche, riduzione della motilità e vitalità, inibizione della capacità fecondante), nella donna sono state evidenziate condizioni di infertilità e anomalie dell’impianto e dello sviluppo fetale. L'uso materno di cannabis durante la gravidanza e l'allattamento è stato associato ad effetti avversi, nati piccoli per l’età gestazionale, parto prematuro, conseguenze dello sviluppo neurologico fetale e compromissione dello sviluppo socio-comportamentale e cognitivo della prole.

Se gli interventi di contrasto svolgono un ruolo importante nel tentativo di arginare questo fenomeno, è quanto mai necessario lavorare sulla prevenzione. Implementare conoscenza e consapevolezza sui rischi da consumo di cannabis è fondamentale, anche se non sufficiente. La percezione di un comportamento a rischio non consente spesso di rappresentarselo nella sua effettiva gravità, soprattutto se accompagnato dalla sensazione di piacevolezza, euforia e rilassamento di una droga. L’azione di prevenzione deve essere, allora, necessariamente accompagnata dall’individuazione e dalla minimizzazione dei fattori che portano a distorcere la reale rappresentazione del rischio e da una capillare e costante azione educativa. Sfida e compito non facili!

Se ne parlerà nel corso del Convegno Cannabis e fertilità, organizzato dal Centro di Ricerca e Studi sulla Salute Procreativa (Cerissap) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e dall’Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI (ISI) di ricerca sulla fertilità ed infertilità umana per una procreazione responsabile. I lavori del Convegno, che si terrà il 28 marzo 2025 presso la Sala Italia del suddetto Ateneo, verranno aperti dal Prof. Massimo Antonelli e dalla Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro e dagli interventi introduttivi di S.E. Mons. Claudio Giuliodori, del Sottosegretario Dott. Alfredo Mantovano, dal Prof. Alessandro Sgambato e dal Dott. Giampaolo Nicolasi.

Nella sessione relazione, si succederanno – con la moderazione della Dott.ssa Chiara Bidoli – la Prof.ssa Sabina Strano Rossi (Cannabis e derivati: aspetti farmacologici e tossicologico-forensi), il Prof. Antonio Lanzone (Cannabis e fertilità femminile), il Prof. Alfredo Pontecorvi (Cannabis e fertilità maschile), il Prof. Daniele De Luca (Cannabis in gravidanza: le conseguenze per il nato), il Dott. Marco Di Nicola (Gli effetti dell’esposizione precoce alla cannabis sulle traiettorie evolutive) e il Dott. Antonio Pignataro (Cannabis e interventi di contrasto).

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