Parlare dell'editoria a Milano significa guardare al cuore della vicenda della stampa e della cultura italiana: come dimostrano le molte pagine di questo volume (e d'altronde come molte altre pagine prima di queste hanno già illustrato), il capoluogo lombardo ha visto da una posizione di prima fila l'industrializzazione della cultura accompagnare la lenta e problematica modernizzazione italiana, tra progetti promossi dalle élites e accesso - non rapido ma inarrestabile - delle masse ai beni di consumo.

I saggi che compongono le quattro parti in cui è suddiviso lo studio - la rivoluzione ottocentesca, la belle époque fino alla grande guerra, la modernizzazione nel periodo fascista e infine l'era delle sfide del secondo dopoguerra - ripercorrono le vicende di libri, giornali e periodici, ma principalmente si occupano di persone.

Infatti la prospettiva da cui parte questa storia è una prospettiva sociale; non è quella filologica nei confronti del testo o quella del collezionista di fronte all'oggetto. Bensí, molto più semplicemente e umilmente, è quella di chi vuole guardare al cuore degli uomini delle generazioni passate e presenti, e vuole scoprire e ricostruire i loro gusti, le loro invenzioni, le loro passioni. È un racconto che riesce a mettere a fuoco i protagonisti di una cultura che con le profonde trasformazioni politiche, sociali ed economiche dell'ultimo secolo si è dovuta confrontare interpretandole e spesso anticipandole: nomi che vanno da Sonzogno a Treves, da Luigi Albertini a Arnoldo Mondadori, da Edilio Rusconi a Angelo Rizzoli e così via, in un elenco che pare non finire mai.
E ancora, ancora più vicini a noi, milioni di persone che hanno letto e partecipato o rinunciato a partecipare, che si sono fatte convincere, e sono state deluse o appagate. Persone che ci somigliano, a cui l'AIM e gli Autori dedicano questo volume.