La nostra presidenza è iniziata il 24 febbraio da Kiev (e peccato non da Roma), ma guarderà molto al continente africano. Tra l'italico Piano Mattei e l'europeo Global Gateway, bisogna fare però attenzione a proclamare progetti senza risorse. Una soluzione, che sfrutti storie e competenze di Bei e Bers, si chiama Besa
HuffPost, 27 febbraio 2024
La presidenza italiana del G7 è iniziata il 24 febbraio nella Cattedrale di Santa Sofia a Kiev. È la data in cui due anni fa, con l’invasione brutale della Russia in Ucraina, iniziò una guerra che ha interrotto i 70 anni di pace nel continente europeo, anche se fuori dai confini dell'Ue. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si sono recate di persona a Kiev per dare il massimo rilievo simbolico e progettuale del G7.
Trattati europei: da Roma a Kiev
Come italiano avrei preferito che il G7 iniziasse il 25 marzo a Roma, che si può a tutti gli effetti considerare una “Capitale europea”. Perché in quella data del 1957 venne firmato il Trattato che istituì la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom). Sarebbe stato importante per rinnovare la convinzione nella "Eurodemocrazia dei Trattati", che purtroppo è in affanno per cause interne e internazionali. Nel rileggere oggi anche il solo Preambolo dei Trattati di Roma si coglie una forza ideale e una progettualità per l’agire straordinaria. Queste dovrebbero ispirare sempre chi ha responsabilità nella Unione europea, la cui identità l’Italia dovrebbe sottolineare, specie nel G7.