Terza scuola di Studi Medievali
Capo di Ponte (Brescia), 15-17 luglio 2021

Brochure

La recente pandemia ha registrato una sostanziale marginalità degli storici (e non solo dei medievisti) nel dibattito pubblico, quasi a sancire l’inutilità della conoscenza storica. Al contrario risulta importante in questo momento spostare l'obiettivo verso la gestione del dopo emergenza, in una prospettiva non di tipo economico-sanitario quanto piuttosto privilegiando l'analisi istituzionale nei suoi risvolti sociali, economici e politici. Nel corso dei secoli infatti le guerre, le epidemie, i grandi rivolgimenti sociali, politici e religiosi hanno segnato altrettante cesure, punti di non ritorno che hanno condizionato a lungo e indelebilmente la storia successiva. L’apocalisse, o meglio le apocalissi, in quanto eventi definitivi e catastrofici, sono pure etimologicamente legate alla dimensione del disvelamento. L’Occidente medievale offre molte prospettive per analizzare la reazione di singoli e istituzioni di fronte a questi shock che di volta in volta hanno messo alla prova le società, svelandone le caratteristiche essenziali. Occorre allora osservare gli strumenti messi in campo per la gestione delle fasi successive agli shock, sia sul versante politico che su quello della galassia delle istituzioni religiose dei secoli X-XIV. Si considerino, a titolo meramente esemplificativo, i seguenti indicatori:

• Gli shock come acceleratore di innovazione
• Le ristrutturazioni degli apparati istituzionali
• Chiusure oligarchiche o allargamento degli attori istituzionali come rispostaagli shock
• La mobilità sociale prima e dopo gli shock
• Le forme di rappresentazione dello shock per progettare il futuro
• La memoria dello shock
• Ripensare e risemantizzare lo spazio per ricominciare
• Dare un senso allo shock per ricominciare
• La ritualizzazione del superamento dello shock
• Emozioni e stati d’animo individuali e collettivi durante e dopo gli shock
• Spiegare la crisi per legittimare il cambiamento
• Gli strumenti per superare lo shock
• La crisi come opportunità