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Progetti di Ricerca
SCUOLE APERTE PARTECIPATE IN RETE
Cambio di habits e scuole aperte
RAPPORTO ITALIA GENERATIVA
Per leggere lo sviluppo delle economie e verificarne la sostenibilità nel tempo serve una nuova bussola: la capacità di affrontare con successo la transizione generazionale. Lo si capisce osservando gli shock globali che si sono susseguiti negli ultimi decenni: non può esserci vera crescita se questa resta schiacciata solo sul breve periodo. Lo insegna la sostenibilità. Crescere non significa attivare un’espansione infinita alimentata dall’estrazione di valore dall’ambiente e dalle persone, senza alcuna cura per gli impatti delle nostre azioni sul domani. Nella prospettiva della generatività sociale, crescere è trovare un equilibrio dinamico tra le opportunità attuali e quelle delle generazioni che verranno. Pensare la transizione generazionale permette anche di valorizzare quel grande patrimonio che è il passato. Senza vincolare lo sviluppo libero e creativo delle persone e delle società, il dialogo con quanto precede consente di accedere a una dotazione fatta di saperi, capacità, relazioni, risorse, istituzioni, significati. Scegliere la prospettiva della transizione generazionale significa, dunque, proiettarsi in un tempo diverso, dal respiro più lungo, meno prigioniero del breve termine. Ma questo non basta. È necessaria una seconda transizione, quella da un pensiero lineare e settoriale a un approccio integrato. Solo così si può interpretare e governare la crescente complessità delle nostre società. Demografia, educazione, ambiente, investimento, ricerca, innovazione, povertà, infrastrutture, debito pubblico, imprenditorialità, partecipazione civica sono da considerare in modo congiunto. Infine, appare indispensabile un terzo passaggio, quello ad un agire concreto, trasformativo e contributivo. Un iniziare che, nell’integrare la multidimensionalità e ridare profondità al tempo, disegna nuove strade e apre nuove opportunità. Un intraprendere che, nel ridare senso al legame individuo-società, connette e attiva, autorizza e capacità i diversi stakeholder, valorizzandone lo specifico contributo e generando un valore composito per molti, nel presente e nel futuro. È lungo queste direttrici relazionali – intergenerazionalità, complessità e contribuzione – che si sviluppa il primo Rapporto Italia Generativa.
PROGETTO GENIUS VITAE
Genius Vitae è un progetto di ricerca globale interdisciplinare nato da una partnership tra l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la Pontificia Accademia Vaticana per la Vita avviata l’1 gennaio 2018. Lo scopo del progetto è identificare, indagare empiricamente e condividere esperienze significative e sostenibili di organizzazioni, associazioni o comunità che si sviluppano lungo due margini della vita sociale la fragilità umana nelle sue molteplici espressioni (povertà, solitudine, esclusione sociale, malattia, ecc.) e l’apertura alla trascendenza, anch’essa nelle sue molteplici espressioni (preghiera, contemplazione, arte, ecc.). Questo progetto si basa sull'ipotesi che le organizzazioni che si espongono lungo questi due margini possano avviare processi innovativi e sostenibili, che promuovono la vita e le consentono di diventare un criterio di conoscenza e di valutazione. Per raggiungere questo obiettivo, un team operativo di ricercatori, supportato da un Board of Trustees internazionale e da un Advisory Board internazionale (composto da Vincenzo Paglia, Anne-Marie Pelletier, Philippe Bordeyne, José Tolentino Mendonça, Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, Miriam Diez Bosch, Isabella Guanzini, Nathalie Becquart, Brandon Vaidyanathan, Ilaria Schnyder von Wartensee, Stanislaw Obirek, Claudio Monge), ha lavorato all'identificazione e alla realizzazione di studi di caso di organizzazioni che soddisfano tali requisiti, secondo la metodologia della ricerca sociale qualitativa (osservazione etnografica, interviste in profondità, avvalendosi degli strumenti della sociologia visuale). Le storie sono inoltre pubblicate su un sito web dedicato al progetto Genius Vitae, che funge da archivio dei materiali pensati per l’attività seminariale e per la progettazione di proposte formative. Altro obiettivo realizzato da Genius Vitae consiste nella creazione di nuove alleanze tra soggetti che si riconoscono in questo approccio alla fragilità e alla trascendenza e in questa visione della vita umana e sociale. Studi di caso già realizzati riguardano la ONG Gandhi Charity, la Fraternità di Romena, le Fraternità monastiche di Gerusalemme a Parigi, la comunità Koinonia a Nairobi, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la comunità parrocchiale di Nembro, i Catholic Workers di South Bend, Indiana e l’arcidiocesi di Lima (gli ultimi quattro studi di caso sono stati focalizzati in particolare sulle risposte sociali all’emergenza causata dalla pandemia di Covid-19).
SCUOLE APERTE PARTECIPATE IN RETE
Il progetto intende promuovere il modello delle Scuole Aperte Partecipate, perché da pratica puntuale possa diventare una policy diffusa in quanto strumento efficace, sostenibile e generativo per prevenire e contrastare la povertà educativa minorile, spezzare l’isolamento delle famiglie, promuovere inclusione e coesione sociale, generare fiducia e sicurezza. Il modello Scuole Aperte già raccolto dall’Archivio della Generatività sociale verrà modellizzato e divulgato tra le scuole afferenti alla rete del progetto. Accompagnando dal punto di vista metodologico e riflessivo l’avvio di nuove esperienze in Italia, verranno monitorati i processi in atto e i loro sviluppi al fine di far emergere un modello di costruzione della comunità educante. Il progetto è finanziato dal Bando Con i Bambini e vede quale capofila il MO.VI con il quale l’ARC promuoverà una Rete nazionale tra scuole, comuni, associazioni di genitori e studenti quali policy da promuoversi a livello nazionale.
LA PROSSIMA GENERAZIONE
Progetto ideato e lanciato nel maggio 2020 nel pieno della pandemia, LA PROSSIMA GENERAZIONE ha nel nome il suo scopo: farsi contenitore e veicolo delle idee e delle proposte della “prossima generazione” affinché si possa dare avvio a una nuova fase di rigenerazione. Nato come invito agli under40 ad immaginare “nuovi mondi possibili” nel campo del welfare, della formazione, della gestione del bene comune, del lavoro e dell’intrapresa, dell’innovazione sociale la ricerca si propone di intercettare e osservare quei segnali di nuova vitalità ed energia delle nuove generazioni orientate in chiave contributiva che il Paese già contiene per ascoltarle, farle conoscere e sostenerle in un possibile sviluppo attraverso percorsi di mentorship gratuiti da parte di senior qualificati. A ciò si affianca lo sviluppo di una serie di webinar di sensibilizzazione e promozione di temi legati al mondo dei giovani. Il progetto, che si propone come una originale ricerca-azione sul mondo giovanile, è sostenuto da Fond. Unipolis.
PROGETTO VALORE COMUNE
Promosso in collaborazione con iFEL, Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, Fondazione voluta e promossa dall’ANCI, Associazione dei Comuni Italiani, il progetto sta sperimentando con Aziende grandi e medio grandi la possibilità di adottare il paradigma della generatività sociale quale bussola e metro della capacità organizzativa di innescare processi potenzialmente generativi sui loro territori di riferimento, così da essere più efficaci nella produzione di valore condiviso per sé e per il loro contesto. Il percorso di ricerca-intervento nelle organizzazioni prevede la realizzazione di un inedito report di sostenibilità contributiva che restituisce all’organizzazione/impresa una nuova Matrice di materialità generativa; un indice di generatività sociale; una Mappa di Congruenza capace di leggere le potenzialità di sviluppo di nuove alleanze generative con la PA, le imprese, la società civile su uno specifico territorio.
PROGETTO W.I.L.L.
Sviluppato in partnership con ANCI e iFE, Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, il progetto sta sperimentando con 12 Comuni italiani di grandi e medie dimensioni la possibilità di porre la Generatività sociale ed in particolare la capacità di innescare processi potenzialmente generativi sul territorio, alla base delle policies mediante le quali le PA agiscono e impattano sui loro territori di riferimento. La ricerca-intervento si propone la definizione di un set di indicatori di generatività territoriale in scala urbana che diventa dunque una griglia per la rilettura del territorio; l’identificazione di azioni abilitanti (“tools”) per muovere e coordinare le policy locali, dove per policy sono da intendersi azioni avviate da soggetti diversi, non solo istituzionali;l’dentificazione di nuovi modelli organizzativi dei Comuni nell’ottica della generatività territoriale e in una logica di co-creazione di valore pubblico.
PROGETTO DI RICERCA “ECONOMIE DELLA RESTITUZIONE”
Sostenuta dalla Fondazione Capellino nell’intento di promuovere la conoscenza e la divulgazione di nuove forme di impresa sostenibili e contributive, il percorso di ricerca intende approfondire la conoscenza e pervenire alla modellizzazione della peculiare forma organizzativa Almo Nature e della sua originale relazione con la Fondazione Capellino. La ricerca si colloca all’interno di uno specifico scenario di innovazione dei modelli socio-economici e di business, dei quali si propone una ricognizione internazionale.
LA TECNICA TRA ENHANCEMENT E PRECARIETÀ: APPRENDERE DALL’UMANO ALLA PROVA DEL SUO LIMITE
Progetto di interesse d’Ateneo, Bando D32 - 2018
LA GENERATIVITA’ SOCIALE
Nell’ambito della collaborazione con l’Istituto Luigi Sturzo di Roma e la Rivista “Vita” prosegue il progetto di ricerca “Geniusloci. L’Archivio della Generatività Italiana”. Finalità dello stesso è quella di contribuire alla identificazione, analisi, narrazione e connessione in rete di realtà organizzate connotate dal carattere della “generatività” attraverso un approccio metodologico ricavato dal modello sturziano che, a partire dall’entrata in situazione del ricercatore e dall’ascolto degli attori sociali, rivisita e ricombina in modo inedito alcuni degli strumenti più fecondi della tradizione sociologica.
La costituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare e di una redazione ha permesso di identificare e raccogliere – partire dal 2010 e fino ad ora – un centinaio di storie di generatività sociale sparse su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di far emergere e mettere in rete soggetti, luoghi e pratiche presenti nella società italiana che, dando vita a nuove forme di mediazione tra individuo e collettività, cambiamento e permanenza, locale e globale, sostengono lo sviluppo economico e sociale, generando valore e coniugando genialità e generosità.
Le storie sono raccolte secondo un format narrativo multimediale, raccontate e approfondite all’interno dell’Archivio, al sito: www.generativita.it.
Esse sono afferenti a ambiti tra loro eterogenei: dal mondo aziendale all’auto-organizzazione della società civile, dalla scuola alla sanità, dai media alla cultura.
Il 21 marzo 2016 è stato lanciato il nuovo sito in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, rivisitato e arricchito sia nella sua veste grafica che nei suoi contenuti e metodologie. Esso rappresenta una piattaforma formativa e informativa a disposizione dei mondi accademici e scientifici, culturali e sociali.
UNA RICERCA SUI SACRAMENTI IN ITALIA
A inizio 2015 è iniziata una ricerca in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana sul tema dei sacramenti, strumento prezioso di cui la Chiesa dispone per accompagnare l'esistenza di ogni singolo uomo e della comunità dei fedeli lungo il corso della vita. La ricerca, tuttora in corso, coinvolge diverse comunità parrocchiali sparse sul territorio nazionale. Essa si pone due obiettivi: un primo obiettivo è di ordine conoscitivo. La ricerca intende analizzare e approfondire, sul piano più qualitativo, quali sono i riferimenti, i significati e i vissuti legati alla dimensione sacramentale; quali i nessi – espliciti o impliciti – tra la dimensione sacramentale, la fede e l’appartenenza; quali le modalità attraverso le quali si realizza la partecipazione alla vita sacramentale da parte delle singole persone e delle comunità; quali le difficoltà e/o i fraintendimenti collegati alla prassi sacramentale. Un secondo obiettivo è di tipo propositivo. Esso intende giungere a elaborare alcune prime riflessioni su quelle che potrebbero divenire le linee di attenzione e di intervento per il futuro, alla luce delle sfide che interpellano il costante processo di inculturazione dialogica della fede.
LA VIRTUALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA E LA SUA CRISI
Progetto di ricerca, approvato nell’anno accademico 2012-13, relativo alla ricerca di interesse d’ateneo all’interno della linea dei Progetti D32, dal titolo “La virtualizzazione dell’economia e la sua crisi. Pratiche e percorsi di ricomposizione tra economia e società”, il cui referente è il prof. M. Magatti. La prospettiva del progetto è interdisciplinare: pertanto, analisi economica, sociologica e filosofica continuano a procedere congiuntamente, sotto la guida dei prof. M. Magatti, L. Campiglio e F. Botturi. Il progetto di ricerca, della durata di tre anni, si orienta ad analizzare la crisi attorno ad alcuni nodi cruciali, come per esempio i seguenti: la natura del processo di finanziarizzazione e la trasformazione della moneta; la questione del rischio e del limite (la gestione illimitata del rischio); la ridefinizione del valore (e la rilegatura del concetto di valore oltre la sfera esclusivamente economica). Esso prevede inoltre forme di collaborazioni con altre università (per esempio, l’Università di Cork e la Yale University).
LA NUOVA BORGHESIA PRODUTTIVA ITALIANA
La ricerca si è svolta nel biennio 2013-2015. Essa si è posta l’obiettivo di fotografare il posizionamento delle imprese italiane ad alcuni anni dallo scoppio della crisi nel 2008 e verificare la direzione di sviluppo verso cui tendono le energie produttive del Paese. Il percorso ha cercato di identificare, da un lato, modelli di business di successo, dall’altro, di intercettare una qualche forma di proto-agglomerazione sociale consapevole di sé, e dunque, potenzialmente, in grado di assumere una leadership culturale, sociale e financo politica.
Il percorso di ricerca si è strutturato in due fasi. La prima, di natura quantitativa, è stata condotta in stretto raccordo con il Centro Studi di Unioncamere. Un questionario telefonico (metodologia CATI) è stato somministrato a un campione di 1.500 unità rappresentativo di un universo di oltre 22.000 di PMI italiane (da 20 a 499 dipendenti). La rielaborazione dei dati attraverso una cluster analysis ha portato ad una classificazione delle imprese coinvolte in cinque profili, sulla base di altrettanti indici additivi che misurano la valorizzazione del lavoro; l’attenzione alla qualità; il grado di internazionalizzazione; la collaboratività con altre organizzazioni ed enti; la relazione di contribuzione nei confronti del territorio in cui ha sede l’impresa.
La seconda fase ha invece previsto un approfondimento di natura qualitativa con l’intento di toccare alcune dimensioni non indagabili tramite questionario e approfondire alcune aree tematiche emerse nella prima parte della ricerca. Sono state realizzate una trentina di interviste distribuite su tutto il territorio nazionale. In aggiunta, sono stati organizzati sei focus group presso alcune camere di commercio provinciali i quali hanno coinvolti altri trenta imprenditori con l’obiettivo di sondare alcuni territori strategici per l’economia manifatturiera del Paese.
I risultati della ricerca sono stati raccolti nel volume “La nuova borghesia produttiva. Un modello per il capitalismo italiano” a cura di Mauro Magatti, edito da Guerini e Associati (2015).
NUOVI MODELLI DI BUSINESS (in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano)
Il focus è centrato sull’emersione di nuovi modelli di business che traducono all’interno dell’obiettivo dell’impresa alcune richieste sociali quali una maggiore valorizzazione del contesto sociale, ambientale e umano. Lo studio ha identificato alcune imprese nel contesto italiano ed estero per sottoporle ad uno studio di caso che ha compreso sia raccolta dati quantitativi che interviste semi-strutturate centrate sulla generazione di valore non immediatamente economico e sulla conversione di questo in denaro. Agli studi di caso si è affiancata un’analisi della letteratura manageriale ed editoriale italiana e straniera (riviste e testi 2009-2010) e interviste a testimoni ritenuti privilegiati all’esterno delle imprese selezionate.
WELFARE PUBBLICO E PRIVATO (In collaborazione con Regione Lombardia)
La ricerca affronta il tema con una modalità innovativa in senso triplice. In primo luogo, si tratta di partire dall’unità della vita personale nelle sue diverse fasi - nascita, sviluppo, maturità, declino - e di ripensare conseguentemente bisogni e servizi. Ciò comporta considerare in chiave unitaria e non parcellizzata i temi della scuola, della sanità, dell’assistenza. In secondo luogo, la cura della persona viene vista nella prospettiva promozionale. In terzo luogo, la natura relazionale della persona rende possibile una soluzione innovativa della contrapposizione classica pubblico-privato, anche attraverso lo spostamento di risorse dallo stato alle forme auto-organizzate della società e l’introduzione di nuove forme di aggregazione della domanda.
TESTIMONI DIGITALI
E’ stata realizzata una ricerca commissionata dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, presentata nel corso del Convegno CEI “Testimoni digitali” (Roma, aprile 2010). La ricerca ha previsto il coinvolgimento e la collaborazione di diversi Centri di Ricerca dell’Università Cattolica (Almed, Crta, OssCom e ARC). Essa si è concentrata sulle modalità relazionali in rete dei giovani tra i 18 e i 24 anni, basandosi su un campione nazionale. Oltre alla presentazione pubblica del Report di Ricerca è stato pubblicato un testo, curato dalla prof.ssa Chiara Giaccardi che riporta e contestualizza i risultati del lavoro sul campo.
MEDIA E SCUOLA TRA CONFLITTO E CONVERGENZA
La ricerca è stata realizzata in collaborazione con Mediaset e Iprase (direzione scientifica prof.ssa Chiara Giaccardi). Essa ha svolto un’esplorazione dell’intreccio tra istituzioni (scuola), immaginari e media (tradizionali e nuovi), composta da una parte desk (analisi della produzione televisiva e cinematografica sulla scuola dagli anni ’50 a oggi) e una parte field (interviste e focus group a insegnanti, personale amministrativo e studenti di 20 scuole di Milano – elementari, medie inferiori e medie superiori - e 20 scuole di Trento).
PIAZZE DI UN COMUNE FUORI DAL COMUNE (2009-2011, convenzione con Caritas italiana)
Tale progetto si colloca all’interno dell’approfondimento in atto da alcuni anni sulle trasformazioni urbane le cui sfide chiamano in causa sia il ripensamento delle azioni di prossimità rispetto a questioni di fragilità sociale sia azioni culturali di studio e dibattito circa le questioni antropologiche sottostanti la vita urbana contemporanea.
PROFESSIONI IN SUBBUGLIO
Nell’ambito della convenzione con la CISL (ANNO 2008-2010) la ricerca ha individuato le principali trasformazioni in atto nelle cosiddette professioni "ad alto contenuto umano": si tratta di quelle professioni, come quelle didattiche o di cura, che mobilitano, quali imprescindibili competenze lavorative, anche tutte quelle competenze - considerate "doti" difficilmente formabili - che caratterizzano il soggetto nei suoi aspetti più intimi e profondi, quali ad esempio le competenze emozionali, empatiche, relazionali. L'analisi ha riguardato tre professioni ritenute esemplari: l'infermiere professionale, l'insegnante e l'operatore sociale. Metodologicamente, la ricerca ha poggiato su una triangolazione tra strumenti qualitativi e quantitativi: mentre un quadro delle tendenze di fondo è stato ricostruito attraverso questionari, una serie di interviste in profondità di tipo semi-strutturato (20 per figura professionale) ha permesso una lettura ravvicinata delle tendenze in atto.
ZERO POVERTA'
Nell’ambito della Convenzione tra Università Cattolica, Facoltà di Sociologia e Caritas Italiana/Europea, l’ARC ha partecipato nel 2009, all’interno delle attività di ricerca innovative previste dal piano di attività di Caritas Europa nel contesto dell’Anno Europeo contro la povertà e l’esclusione sociale 2010 e alla campagna europea “Zero Povertà”, alla ricerca delle nuove dimensioni della povertà in Europa finalizzata alla compilazione di una breve pubblicazione inserita nel Poverty Paper 2010 di Caritas Europa. La pubblicazione, a diffusione europea, è stata tradotta in 15 lingue, presentata al Parlamento Europeo (gennaio 2010), si basa su metodologie di tipo qualitativo ed ha comportato l’intervista ad operatori sociali, la raccolta e selezione di materiale documentario, storie di vita, report locali. Sede di lavoro: Caritas Europa, Bruxelles.
ANIMARE LA CITTA'
In seguito alla ricerca sulle aree metropolitane, svolta in collaborazione con la Caritas Italiana nel biennio 2005-2007 (si veda il testo M. Magatti, a cura di, La città abbandonata. Dove sono e come cambiano le periferie italiane, Il Mulino, Bologna 2007), negli anni 2007-2009 è proseguito l’approfondimento sulle trasformazioni urbane, considerando che la città costituisce oggi il luogo in cui la condizione umana contemporanea mostra con particolare visibilità i suoi aspetti critici, sia dal punto di vista socio-culturale sia, più ampiamente, con riferimento alla sua dimensione antropologica. L’attenzione è stata posta, in particolare, sulle aree periferiche o sensibili, intese anzitutto come punti di condensazione delle problematiche relative ai processi di riorganizzazione della vita sociale. L’analisi svolta nella seconda fase del progetto di ricerca (2007-2009) – progettata come ricerca-azione comprendente l’implementazione e il monitoraggio di dieci progetti di intervento – ha inteso evidenziare le prassi messe in atto dagli attori sociali, sia a livello individuale che collettivo (con particolare riferimento ai soggetti della società civile e ai loro riferimenti culturali e religiosi), in grado di contrastare la spirale di abbandono che contrassegna molti territori. (Si veda il testo di Cappelletti P., Martinelli M., Animare la città, Erickson, Trento, 2010).