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Il dito e la luna. Rappresentazioni mediali e costruzione sociale della realtà
«Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito» recita un proverbio di discussa
origine. Il significato è chiaro: non bisogna fermarsi alla superficie delle cose, degli
eventi, ma coglierne la profondità, la verità.
Le rappresentazioni mediali sembrano in parte capovolgere il consiglio dell'antico
proverbio: è necessario soffermarsi sui processi che costruiscono la realtà, sui ‘gesti'
(sociali, mediali) che la definiscono, la delimitano, la indicano.
Riflettere sulle rappresentazioni mediali, come si intende fare nelle prossime pagine,
significa dunque riflettere sul dito che indica il reale, sul processo di ‘messa in
forma' contenuto nell'indicare, operato dai soggetti e dal sistema sociale e mediale,
come gesto non naturale, ma profondamente contestuale, contingente. Dal punto di
vista del sistema dei media e di chi cerca di studiarlo, non c'è nessuna luna senza un
dito che la indica, e non c'è nessun dito senza una mano, un braccio, un soggetto, un
contesto che lo muove.
Autore: Simone Carlo, Barbara Gasparini e Piermarco Aroldi (a cura di)
Collana: Comunicazioni Sociali. Rivista di media, spettacolo e studi culturali, Vita e Pensiero (n° 3 settembre/dicembre 2008)
Anno: 2009