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Indice del Prezzo Latte di Settembre 2011
Come già nei tre mesi precedenti, anche a settembre il prezzo indicizzato è regredito di qualche decimale di punto, sebbene si tratti di una riduzione più modesta rispetto ad agosto, solo lo 0,7% contro il precedente 1,3%. In termini monetari si tratta di 0,29 centesimi per litro di latte; sommata a quanto già osservato in giugno, luglio ed agosto, ne risulta che il valore di settembre si colloca al di sotto di quello di maggio di 2,08 centesimi, da 41,79 a 39,71. Si conferma nell'ultimo mese la diversa evoluzione rispetto al 2010 che già era emersa ad agosto, poiché lo scorso anno entrambe i mesi erano stati all'insegna di aumenti di prezzo. Pertanto lo scarto a dodici mesi, che era già sceso da +17,5% di luglio a +12,9% ad agosto, cala ulteriormente fino ad attestarsi a +9,2%..
In effetti il calo inferiore a quello dei mesi precedenti è da attribuire nella sua totalità alla componente dei costi di produzione del latte, dato che in questo sotto-paniere si osservano cali per orzo, soia e soprattutto mais. La quotazione di questo cereale alla borsa merci di Udine è infatti diminuita del 14%; naturalmente tale calo va in buona parte attribuito all'arrivo del nuovo raccolto, ma è comunque sintomatico che il differenziale tra 2010 e 2011, che il agosto ancora toccava il +30% (rispetto ai valori attorno a 60-70% osservati da inizio anno) è quasi totalmente evaporato, fermandosi a +3,2%. Gli aumenti di soia e orzo sono invece contenuti entro l'1-2% mentre il fieno, il cui listino era rimasto fermo a partire da quando, a giugno, si era quotata la produzione 2011, con settembre si impenna guadagnando di colpo il 13%. Il gasolio agricolo infine progredisce dell'1,7%, l'aumento più consistente dal mese di marzo.
In un mese in cui tutti i prezzi rilevati per i lattiero-caseari sul mercato interno sono rimasti invariati sui livelli di agosto, si nota invece il lieve progresso della componente dei prezzi esteri (+0,1%). All'interno di questo gruppo si mettono in luce, in particolare, il progresso del listino del latte scremato in polvere, superiore al 4,5%, e di converso il calo di quello dell'Edam, che lascia sul terreno oltre due punti percentuali.